I loro ragionamenti sono stucchevoli quanto ripetitivi e potrebbero pressappoco essere riassunti nei seguenti termini:
"Se andassi da un amico a proporre la tua attività di Network Marketing, non avresti bisogno di un Blog, perché lui saprebbe già chi sei, cosa fai e, soprattutto, che sei una persona affidabile di cui potersi fidare (quanto ottimismo!). Se, però, volessi entrare in contatto con un numero considerevole di persone potenzialmente interessate a collaborare con te, dovresti far capire loro chi sei ed il blog ti aiuterebbe tantissimo!"
Solitamente, seguono esempi poco convincenti, del tipo:
"Avere un blog, è un po’ come scrivere un libro.
Conosco persone che nel mondo della formazione hanno raddoppiato i loro fatturati semplicemente scrivendo un libro di tot pagine (solitamente poche!).
Fino al giorno prima non erano nessuno, poi sono diventate importanti e famose (peccato che gli italiani leggano pochissimo e che sia aleatorio parlare di raddoppio del fatturato, senza indicare a quanto ammontasse inizialmente: se qualcuno guadagnasse cento euro l'anno vendendo online un proprio ebook, che arrivasse a guadagnarne il doppio non gli consentirebbe di provvedere nemmeno alle sue più basilari necessità!)."
Personalmente, penso che quasi nessuno, tra coloro cui venga consigliato di scrivere un blog, possegga non solo delle conoscenze adeguate sul tema prescelto, ma addirittura una conoscenza della lingua italiana tale da poter redarre "contenuti di qualità" già solo dal punto di vista lessicale e sintattico: ne consegue che quasi mai ardisco a consigliare l'apertura di un blog, poiché indurrei la gran parte dei miei interlocutori ad illudersi riguardo all'utilità dell'impresa – per loro – e farei sprecare la più preziosa delle risorse finite, cioè, il tempo!
Il solo fatto incontrovertibile è che la maggioranza dei network marketer non si avvale di un sito personale per presentare la propria attività, limitandosi a quello messo a disposizione dalle aziende per la registrazione di clienti ed incaricati alle vendite: indirizzando gli internauti esclusivamente verso il sito aziendale, invece, si potrebbero avere maggiori chances di ottenere il controllo del business attraverso la creazione di una mailing list per il personal branding.
Meno scontato è che un semplice distributore che punti a diventare un imprenditore (di successo!) sia in grado di realizzare tutti quei prodotti che andrebbero immessi col proprio nome sul mercato: ebook, report, videocorsi e quant'altro: certo, se lo fosse potrebbe acquisire un innegabile vantaggio sui colleghi, cioè, poter ricostituire in breve tempo una downline collassata, nel caso in cui la sua azienda dovesse fallire o dovesse esserne estromesso (ribadiamolo: le persone si uniscono ad uno Sponsor in particolare per le sue doti comunicative e carismaticità, non ad un'Azienda che offra indistintamente la possibilità di promuovere gli stessi prodotti o servizi!).
Vedo moltissimi networkers affollare in modo confusionario i social networks, senza però aggiungere un granchè di valore ed autorevolezza alla loro presenza online, quindi, se da una parte avere un blog necessita di alcune doti essenziali, quali chiarezza, capacità di scrittura, capacità di ricerca e sintesi per produrre contenuti interessanti che vengano letti, penso anche che al giorno d'oggi, puntare su più canali sia una strategia indispensabile.
Personalmente consiglio una strategia ibrida, composta da un blog "semplice" con articoli non necessariamente lunghi, ed un autorisponditore professionale che "catturi" gli interessati in una lista che divulgherà a cadenza impostata delle mail di approfondimento e follow-up (magari collegandole al tuo referral link per concludere l'acquisto)
Questa strategia ha due sbocchi: se la fai male ti ritroverai la lista vuota ed il blog con pochissime visite (ergo, parlerai da solo) ma se strutturi la cosa in modo intelligente, con l'appoggio dei social per divulgare i contenuti, creandoti un bacino di seguaci, lettori, utenza interessata, allora moltiplicherai in modo esponenziale il tuo potenziale cliente finale.
Personalmente, grazie al blog ed alla mailing list ho veicolato decine di prodotti e finalizzato migliaia di vendite: libri, prodotti in outsourcing, ecc perchè la cosa più importante è essere apprezzato da chi ti segue e chi ti legge...e non è facile, in più richiede del tempo e della costanza, oltre a poter generare incessantemente contatti, questo strumento automatizza il processo di selezione dei potenziali collaboratori, nel senso che potranno infine essere ricontattati di persona solo coloro che abbiano fruito di tutte le risorse messe loro a disposizione ed effettuato la registrazione al proprio network od almeno dichiarato di essere in procinto di farlo (meglio ancora chiedere di essere richiamati!).
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