In attesa del lancio ufficiale dell'ultimo prodotto, Social Network Marketing 3.0, il libro che rivoluzionerà il modo di fare network marketing attraverso tutti gli strumenti che nel 2015 abbiamo a disposizione, scritto a 4 mani da Andrea Tamburelli e Fabio Momesso, due professionisti che hanno oltre 20 anni di competenze di vendita, strategie di acquisizione clienti e marketing, vi regaliamo un capitolo, uno dei più importanti del libro.
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Quando
mi avvicinai al mondo del network marketing, le azioni che si
compivano e le strategie erano decisamente differenti da quelle
adottate oggi: le mie prime azioni da Networker sono state
quelle classiche di
ogni nuovo iscritto che segue alla lettera i consigli e i passi del
proprio sponsor e dei propri leaders di struttura.
Sappiamo
tutti quali siano, ma elencarli male non fa:
- compilazione di una lista nomi;
- prime telefonate a freddo;
- messaggi privati su facebook ad amici e vecchi conoscenti;
- colloqui faccia a faccia;
- autoconsumo mensile minimo;
- costruzione di una rete di iscritti;
- compilazione della lista nomi dei nuovi iscritti e chiamate ai loro contatti;
- partecipazione ad eventi, meeting, corsi (anche a regioni di distanza);
- organizzazione di momenti di presentazione;
- telefonate motivazionali “di routine” alle persone della propria struttura.
Azioni
che sono state quotidiane e
che, naturalmente, hanno
avuto un loro costo in termini di tempo e di denaro,
i
risultati
comunque sono arrivati fin
dal primo mese:
grazie ad una struttura popolata sin dall’inizio, ho raggiunto
subito una buona prima qualifica e l’ho mantenuta tale immettendo
continuamente nuovi iscritti che grazie ai loro ordini (soprattutto
di autoconsumo: la
vendita nella “vecchia scuola” era – e continua ad essere –
un tabù)
davano il cambio a chi, immancabilmente, fatto il primo ordine non ne
ripeteva mai più altri.
Tutto
comunque procedeva esattamente come professavano i miei sponsor: con
tante telefonate, tanti colloqui, centinaia di drinks offerti e devo
dire una bassa percentuale di rifiuti ricevuti in rapporto ai
colloqui effettuati, rispetto ai dati medi (e
qui la scelta di collaborare con un’azienda di MLM che offre una
vasta gamma di prodotti di largo consumo abbinata ad un kit di
affiliazione venduto a meno di 15 euro ha fatto la differenza),
ho visto la mia struttura arricchirsi rapidamente di persone sempre
nuove (e spesso entusiaste).
Ma
i costi di gestione di tutto ciò andavano crescendo (benzina,
telefono, corsi, caffè e aperitivi vari hanno
un loro peso!), mentre gli introiti salivano sempre più lentamente.
Ero
già stato avvisato di questo e sapevo che era normale.
Anche
se mi piaceva poco e mi convinceva ancora meno.
Lavorare
per ottenere dei soldi che servono esclusivamente
per
finanziare il lavoro da fare mi sembrava piuttosto stupido e
osservare che anche i miei leaders facevano esattamente lo stesso (se
non peggio: so per certo che ai loro colloqui i kit di affiliazione
vengono REGALATI pur di acquisire persone!!!) mi
ha spinto a cercare un’alternativa.
Continuai
a seguire (anche se molto meno) la struttura creata in precedenza
senza però investire in telefonate motivazionali (e
lasciando deliberatamente che i “dormienti” si disperdessero da
sé) e
iniziai a battere altre strade: dapprima cotruii assieme ad un mio
sponsor un sito web di riferimento in cui ci presentammo.
Poi la svolta decisiva: si è deciso di adottare una politica d’azione maggiormente finalizzata alla vendita di prodotti e alla proposta di soluzioni valide, cercando di creare nel contempo una struttura fatta di persone che chiedono esplicitamente di farne parte (oggi non siamo più noi a dover convincere gli altri a iscriversi al nostro network, ma devono essere gli altri a convincere noi che possono essere utili per la nostra attività).
E
soprattutto mai più sponsorizzazioni selvagge a tappeto,
coinvolgendo magari disoccupati,
studenti e casalinghe che
a tutto sono interessati tranne che a impegnarsi in un’attività
lavorativa.
Per
riassumere, la nuova strategia di Network Marketing ha comportato la
creazione di:
- un sito web;
- un blog tematico sul Network Marketing;
- una pagina facebook;
- un profilo twitter;
- degli infoprodotti gratuiti creati per rafforzare il mio personal brand, la mia autorevolezza e farmi conoscere attraverso contenuti di valore;
- un infoprodotto a pagamento;
- un blog tematico per ogni categoria di prodotto di cui abbiamo deciso di occuparci.
Il
tutto gestito secondo le più basilari regole di marketing
a risposta diretta.
A
questi strumenti, pensati principalmente per acquisire
leads in
target,
abbiamo affiancato tutta una serie di tools per
permettere alle downline
già esistenti di
formarsi e di sfruttare esse stesse le potenzialità di questa
strategia; nello specifico:
- un canale WhatsApp;
- un’agenda condivisa;
- una sezione privata del sito contenente materiale formativo, report, piani di sviluppo, strumenti di previsione di efficacia del network in realazione ai punti effettuati/commissioni;
- immagine coordinata di base.
Veniamo
ai costi di questa nuova strategia: la creazione di tutto ciò è
stata fatta investendo in totale meno denaro (spese di hosting per
uno spazio web e un centinaio di euro in formazione – corsi web che
valevano 10 volte tanto la spesa sostenuta e qualche libro) rispetto
ai costi necessari per la gestione del networking “vecchia scuola”.
In
più c’è da dire che le
spese della gestione “vecchia
scuola”
in telefonate, drinks, benzina e “corsi motivazionali” si sono
rivelati soldi
a perdere,
mentre i costi di gestione del
networking
“nuova generazione” sono
stati sia strumentali
(hosting
e mail) che di investimento (sia
formativo che monetario: hanno cioé generato un reale ritorno di
cassa).
Un’altra
differenza (per me fondamentale) tra le due forme di investimento è
il fatto che i soldi da spendere operando col metodo classico non
possono essere facilmente prevedibili (le variabili e le casualità
sono enormi), mentre quelli investiti nel Network di nuova
generazione sono
pianificabili e quantificabili senza alcun problema.
Più
avanti affronteremo nello specifico le nuove strategie necessarie per
ottenere risultati concreti mediante le nuove piattaforme e le nuove
tecnologie.
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