E' da un po' di tempo che trascuro questo blog per motivi di lavoro, oggi, dopo due giorni di festa voglio pubblicare un articolo che spero sia utile a tutti coloro che hanno intenzione di cercare lavoro attraverso le nuove tendenze in fatto di social e comunicazione.
In
un mercato competitivo com’è quello del lavoro in questi ultimi
anni, anche “cacciatori di teste”, hanno dovuto pensare a nuove
metodologie per selezionare i candidati migliori.
Adecco
ha condotto a livello mondiale una ricerca: “Il
lavoro ai tempi del #SocialRecruiting”,facendo
emergere il fatto che i social media sono, e saranno sempre di più,
il nuovo mercato del lavoro.
I
risultati mettono in evidenza che i social media giocheranno sempre
di più un ruolo chiave nel processo di ricerca e selezione
nell'ambito lavorativo, mentre i dati valutati riguardano l'uso
dei social media per scopi professionali e la loro efficacia nel
trovare un impiego,
così come la reputazione sul web e l’impatto che può avere sulla
selezione del personale.
La
realtà è che il mercato della ricerca
di lavoro ha
l’abitudine di reinventarsi a cadenza regolare in funzione delle
abitudini sociali, economiche con uno sguardo alla tecnologia, oggi
sempre più partecipe del nostro quotidiano.
Solo 30 anni fa per un addetto alla ricerca di risorse umane era normale pubblicare un annuncio di lavoro su carta stampata ma la vera novità è che i canali Social vengono utilizzati dalle aziende in tutte le fasi del processo di reclutamento, nonostante ogni Social Network si concentri su particolari fasi di questo.
Se Linkedin viene utilizzato lungo tutto il processo selettivo, Facebook è più attento invece a valutare il candidato prima e dopo il colloquio di lavoro.
Solo 30 anni fa per un addetto alla ricerca di risorse umane era normale pubblicare un annuncio di lavoro su carta stampata ma la vera novità è che i canali Social vengono utilizzati dalle aziende in tutte le fasi del processo di reclutamento, nonostante ogni Social Network si concentri su particolari fasi di questo.
Se Linkedin viene utilizzato lungo tutto il processo selettivo, Facebook è più attento invece a valutare il candidato prima e dopo il colloquio di lavoro.
Nel 2013 più della metà delle attività di selezione è avvenuta su Internet (si parla di un 53%) e quest'anno si prevede che il trend continui a crescere fino 61%.
Il
67% dei candidati intervistati ha confermato di usare i social
network per cercare lavoro.
La
cosa più interessante è proprio il fatto che i candidati hanno
utilizzato i social media per inviare i propri CV, quindi, come prima
accennato, non più le tradizionali, numerosissime mail di
presentazione con allegati e referenze, ma profili professionali,
dove si espone a libro aperto la propria vita, completa di foto,
selfie, momenti divertenti e spensierati, amici, famiglia, animali,
situazioni private..
Altro
cambiamento importante è l'aspetto di “attesa della risposta” da
parte del datore di lavoro: se prima si aspettava con ansia la
lettura del CV, oggi i selezionatori si faranno avanti in piena
autonomia dopo aver valutato il vostro profilo sociale.
Ci
si potrebbe aspettare che la ricerca di lavoro riguardi profili di
alto rango, ma in realtà la selezione riguarda un po' tutti: tra i
settori più social emergono le vendite, l’amministrazione e
finanza ed il marketing.
Cosa
interessa maggiormente?
I selezionatori controllano in primo luogo precedenti esperienze di lavoro, ma anche riconoscimenti professionali e successi.
Quindi
è importantissimo, nei propri profili, dare importanza a queste
sezioni, perchè potrebbero essere un'ottima occasione per essere
“trovati e scelti” da potenziali interessati.
La cosa fondamentale è entrare nell'ottica che il proprio profilo potrebbe essere una potenziale fonte di reclutamento professionale, per cui evitare di postare “situazioni” troppo private o ambigue, oppure fotografie “compromettenti” e momenti goliardici troppo “spinti”, soprattutto se si è alla ricerca di lavoro.
La cosa fondamentale è entrare nell'ottica che il proprio profilo potrebbe essere una potenziale fonte di reclutamento professionale, per cui evitare di postare “situazioni” troppo private o ambigue, oppure fotografie “compromettenti” e momenti goliardici troppo “spinti”, soprattutto se si è alla ricerca di lavoro.
Altro
aspetto molto osservato sono le informazioni sulla personalità dei
candidati e soprattutto i commenti postati dai propri contatti: un
quarto degli intervistati ammette di aver rifiutato un
candidato a causa dei contenuti o delle foto pubblicate sul suo
profilo.
Chi
ha una rete più “ricca” in
termini di contatti, ottiene
risultati migliori e
maggiori possibilità di assunzione.
D’altra
parte, se le ragioni delle aziende che preferiscono il selezionare i
candidati attraverso i social risiedono per lo più nel risparmio di
tempo e di costi, nonché nella possibilità di accedere a un maggior
numero di candidati, c’è da dire che per questi ultimi
l’aspettativa che l’azienda interagisca con i propri fan e
followers è alta così come la propensione a rispondere ad annunci
di aziende che godono di una buona reputazione on line.
La
realtà:
Ecco
che spunta il Personal
Branding all'interno del proprio profilo social: i
candidati diventano sempre più bravi a valorizzare la
loro immagine per
rendersi visibili in maniera più consapevole.
Pubblicare
foto più professionali, perfezionare i Cv, aggiornare il profilo on
line, per essere “rintracciabili”, costruiscono network
professionali credibili,
condividendo contenuti che esprimano competenza di settore.
A proposito, se non avete ancora fatto tutto ciò, è ora di pensarci.
A proposito, se non avete ancora fatto tutto ciò, è ora di pensarci.
Con
tutta questa disponibilità di Cv, profili on line e offline, il
ruolo del selezionatore diventa ancora più importante non solo per
scovare i Cv migliori, ma anche per individuare il candidato che
grazie all’insieme delle sue competenze tecniche e trasversali, sia
davvero in grado di portare valore aggiunto all’azienda.
Dovrà dimostrare sempre più competenza specifica e specializzazione, conoscenza del settore e del business di riferimento, la particolarità dei ruoli e delle professioni emergenti.
Dovrà dimostrare sempre più competenza specifica e specializzazione, conoscenza del settore e del business di riferimento, la particolarità dei ruoli e delle professioni emergenti.
A
questo deve essere associata la conoscenza delle tecniche di
selezione e degli strumenti più attuali che supportano nel processo
di valutazione e valorizzazione delle competenze trasversali.
Dr.
Tamburelli Andrea
Fonti:
http://www.persona-co.com
(infografica)
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