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venerdì 5 settembre 2014

SMM si, ma che significa?

Facebook, Linkedin, Instagram, Google+ e Pinterest sono solo alcuni dei siti/app che hanno rivoluzionato l’utilizzo della rete. I social network, nati sulla scia dei primi esperimenti pionieri come MySpace.com, hanno modificato drasticamente non solo il modo in cui navighiamo in rete, ma anche il modo in cui ci relazioniamo alle altre persone.

Questi strumenti hanno aumentato notevolmente il tempo di navigazione dell’utente medio che spesso arriva a spendere svariate ore al giorno sui Social, a discapito di media tradizionali come i giornali o la televisione.
Questo nuovo paradigma comportamentale degli utenti ha ovviamente attirato l’interesse di molte società che hanno presto capito di poter sfruttare questi nuovi canali comunicativi per raggiungere i propri clienti target.
Tali strumenti, infatti, oltre a godere di un audience in continua crescita offrono anche altri numerosi vantaggi alle aziende che decidono di sfruttarli a fini promozionali. In particolare, sono molto utili le funzionalità avanzate di misurazione e targetizzazione dell’utenza offerte dai social.

Promuovere il proprio brand o i propri prodotti sui social, infatti, permette di avere un canale diretto di comunicazione con i propri clienti target e, soprattutto, permette di misurare in maniera dettagliata l’efficacia delle proprie campagne pubblicitarie avendo metriche precise per il monitoraggio della reach e dell’engagement generati dalla propria campagna.
Non è tutto oro quello che luccica, però. Se da un lato, infatti è vero che i social offrono funzionalità di promozione avanzate e mirate, dall’altro è pur vero che questi strumenti necessitano di competenze specifiche e risorse dedicate.
Prendere sottogamba questo aspetto, infatti, è molto rischioso per le aziende che spesso potrebbero ricevere l’effetto contrario a quello desiderato. Reperire risorse con le competenze necessarie, ovvero dei social media manager con delle competenze reali, non è semplice, tanto più perchè i media manager tradizionali hanno competenze diverse e sono abituati a ragionare con logiche differenti da quelle vincenti nell’arena digitale.
Meglio diffidare, dunque, da chi dice che siti web e social network sono giochi da ragazzi. Questi strumenti sono molto potenti e, pertanto, richiedono specifiche competenze che non sono alla portata di tutti.
Non a caso, infatti, gli analisti prevedono che il settore del digitale trainerà molte assunzioni nei prossimi anni.

E tu che cosa ne pensi? Sei interessato a sviluppare questo tipo di competenze? Quali sono le tue competenze specifiche?

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