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sabato 16 agosto 2014

Alla scoperta del Klout: tutto quello che devi sapere

Da Facebook a Twitter, da Google+ a LinkedIn, da Instagram a FourSquare. Tutti vorremmo sapere che influenza hanno i nostri post, i nostri tweet o le nostre foto sui nostri amici o follower. Tutti vorremmo sapere come gli altri internauti reagiscono a ciò che postiamo sui social network e quale sia la nostra capacità di influenzare l'opinione altrui attraverso i social media.

Non sempre, però, è semplice ricavare questa informazione: troppo ampio lo spettro di mezzi utilizzato, quasi sterminata la platea cui solitamente ci si rivolge. Utilizzando gli giusti strumenti, però, si può avere un'approssimazione piuttosto precisa su quanto si sia un bravo influencer(persona capace di influenzare l'opinione degli altri) sui canali di social media. Klout è uno degli strumenti di valutazione più conosciuto ed affidabile.
Klout è un'applicazione web che è stata lanciata nel 2009 che permette di calcolare –con un punteggio da 0 a 100 – il proprio livello di influenza sui social network.
Più alto il punteggio, naturalmente, maggiore sarà la propria fama su Facebook, Twitter et similia. Basta collegare gli account social con il profilo della piattaforma di calcolo per sapere quale sia l'influenza che si esercita sulle persone che ci seguono.
Il punteggio che Klout assegna ad ogni utente è frutto di un complesso algoritmo che prende in considerazione ben 400 variabili, come la percentuale di reazione generata dai contenuti che si pubblicano. Un utente capace di generare 100 retweet o 100 commenti con 10 post, avrà un punteggio superiore rispetto ad un altro utente che genera lo stesso numero di tweet o commenti con 1.000 post.
L'algoritmo, però, è anche un po' “schizzinoso”. I like, i commenti o iretweet non verranno considerati tutti allo stesso modo: un mi piace o un retweet di un utente solitamente restio a questi comportamenti sarà valutato con un punteggio più alto rispetto ad un altro utente un po' troppo “facilone” con like, commenti e altre interazioni di questo genere. Inoltre, maggiore il coinvolgimento di utenti, più alto sarà il punteggio: 100 retweet di altrettanti utenti saranno valutati in maniera migliore rispetto allo stesso numero di condivisioni generate da un unico utente.
In un contesto fortemente competitivo come quello del mondo anglosassone il Klout score è stato assimilato anche nel mondo del lavoro, specialmente in settori come la comunicazione e il marketing nei quali i social network giocano, ormai, un ruolo determinante. Lo scorso aprile Sam Fiorella, esperto di marketing e collaboratore di colossi come Kraft, Ford e Aol è stato scartato da un’agenzia di marketing canadese perché aveva un Klout score troppo basso. Il caso di Fiorella, rimbalzato sulle pagine di Wired, ha scatenato un acceso dibattito in Rete. Lo stesso Fiorella si è iscritto a Klout è arrivato fino a un dignitosissimo score di 72 per poi cancellarsi dal social rivendicando così il valore della propria influenza nella vita reale, dell’autorevolezza costruita attraverso l’esperienza e i risultati ottenuti nella sua carriera professionale. 

Il concetto è semplice: va bene studiare metodi per valutare l’influenza e l’audience ma non è forse pericoloso affidare a un algoritmo le nostre vite, professionali e non? La prova di quanto sia ancora ampio il divario fra influenza digitale e influenza reale è venuta a galla quando ci si è accorti che Justin Bieber aveva un Klout score più alto del presidente degli Stati Uniti Barack Obama. Il dato ha costretto Klout a rivedere i suoi criteri di misurazione e a inserire nel calcolo le citazioni su Wikipedia. E ora Obama “batte” Bieber 99 a 91. Nonostante lo scetticismo che circonda l’invenzione di Joe Fernandez è difficile negare che l’indice abbia un suo valore nel mondo della comunicazione. È di questi giorni la notizia che nel Movimento 5 Stelle di Beppe Grillo vi sarebbero almeno una decina di influencer con un coefficiente superiore a 75, ovverosia capace di incidere su di un bacino di circa 100mila persone. 
Infine, ho scovato anche un'estensione molto comoda per Google Chrome che ti permette di monitorare il tuo punteggio in tempo reale senza accedere ogni volta a Klout, la scarichi da qui:

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