Il
mondo delle vendite è spesso considerato arido e maligno perchè
vive di denaro e per il denaro.
Di
fatto da sempre il denaro svolge tre funzioni fondamentali per lo
sviluppo della civiltà: è un'unità di misura, un mezzo di scambio
ed una riserva di valore.
Basta
pensare che senza gli utili e le prospettive di utili futuri le
aziende farmaceutiche, ad esempio, non avrebbero risorse ed interessi
per investire in ricerca e prevenzione, o ancora si può riflettere
sul fatto che nel momento in cui emettiamo una fattura generiamo un
valore aggiunto, facciamo crescere il PIL, generando valore per
tutti.
E'
sufficiente dunque cambiare punto di osservazione per svestire il
venditore dallo stereotipo di venalità e dell'egoismo,
attribuendogli rilevanti responsabilità sociali.
Ci
sono decine di strette di mano, contratti proposti, negoziati e
siglati dentro ogni oggetto, bene o servizio venduto, che sia un
pannolino o una casa al mare.
Non
servono occhiali particolari per accorgersene.
Nonostante
questo nell'immaginario collettivo, l'attività commerciale giunge a
compimento con una firma su una linea tratteggiata.
Lì
il mondo si ferma per tornare indietro e cominciare un'altra volta.
Se
alzassimo lo sguardo comprenderemmo che con la firma sulla linea
tratteggiata il nostro lavoro non solo finisce, ma prende il volo.
Non
si può tacere che la vendita e la forza vendita sono il prodotto di
sistemi economici fondati sulla libera iniziativa e la libera
concorrenza.
Essere
infastiditi e turlupinati da piazzisti agguerriti venditori di
servizi ed aspirapolveri può non essere piacevole.
Concepire
il denaro come un mezzo e non come un fine non è solo un sentiero
virtuoso, ma spesso è la condizione necessaria per concludere buoni
affari.
Avere
una visione strumentale e non mitica dei soldi ci aiuta a scoprire
meglio le potenzialità e a negoziare più lucidamente.
Ci
aiuta a proiettare nella corretta prospettiva temporale le nostre
decisioni e a comprenderne meglio gli orientamenti degli altri, la
linea di demarcazione tra un venditore ed un buon venditore,
passa per questo salto da un approccio ideologico alla ricchezza a un
approccio più disincantato e funzionale.
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