#INTRO “Mi nomini UNA sola cosa che NON sia negoziabile”
WalterWhite -BreakingBed Siamo tutti Clienti, odiamo che ci venga venduto qualcosa ma allo stesso tempo amiamo acquistare.
Uno dei benefici maggiori del network marketing è la semplicità.Per avere successo in questo business, non ti serve una laurea
in matematica o in fizica, non ti serve sapere roba di contabilità o di legge.
Questo business è stato creato affinché sia un opportunità per tutti, una pari
opportunità.
Per avere successo in Network Marketing ti servono 6
cose. Tre ti mettono
sulla strada del successo e tre ti danno la possibilità di realizzare qualunque
cosa. Le prime tre ti aiuteranno con i compiti più facili, le altre tre con
quelli più difficili. Prima imparerai queste cose, prima inizierai a vedere i
risultati.
Sono 15 anni che lavoro.
Ho fatto una gavetta allucinante: appena iniziato lavoravo presso aziende che mi sottopagavano ma mi andava bene perchè erano le migliori aziende del nordest ed io avevo la possibilità di "rubare con l'occhio" e crescere.
La gavetta è passata ma è arrivato il momento di formarsi.
Sono stato spinto a scrivere questo articolo e fare una ricerca approfondita perchè il coaching è una professione che sta prendendo (a mio parere) troppo piede in Italia: sembra che tutti siano dei coach, mentre io ritengo che sia una cosa molto delicata che richiede una certa preparazione, sia didattica che a livello di esperienza, perchè si ha a che fare con l'universo "persona" e tutte le sue problematiche.
Il coaching è un'attività affascinante, ma ancora poco conosciuta nella sua più autentica essenza.
Oggi i media usano il termine coach per definire figure come i "motivatori", i trainer, o i formatori con approcci esperienziali, ma che poco hanno a vedere con questa nuova professione.
Il coach è un professionista che accompagna persone o gruppi verso i risultati desiderati, attraverso uno specifico processo e usando precise competenze.
Per ogni web copywriter e social media editor che si rispetti, avere un preciso piano (editoriale) d’azione è una regola imprescindibile: che si tratti del tuo blog, o dell’attività di un cliente, niente può essere affidato al caso.
Mi è sempre piaciuto pensare al piano editoriale come a un grande contenitore a scomparti dove tenere a portata di mano tutte le attività per organizzare la presenza sul web: gli obiettivi e i target, i contenuti e gli approfondimenti, le analisi e il monitoraggio dei risultati, il calendario delle pubblicazioni sul blog e sulle pagine social.
Partiamo dall'inizio.
Da sempre sono conosciuto come un blogger che fa informazione e dice le cose realmente come stanno a costo di farsi inimicizie all'interno dell'ambiente, ma cosa ci vuoi fare, io preferisco dire la verità piuttosto che stare zitto ed assecondare qualcosa che magari non corrisponde alla mia etica.
Da tempo ho notato che nei social impazza la promozione di Smalfiland da parte di questi sedicenti Smalfers.
Ho voluto fare una ricerca e mi sono accorto che su Google (o altri motori di ricerca) non si trovano contenuti, recensioni o opinioni di Smalfiland se non quelli creati dagli Smalfers stessi (hanno anche un loro forum), in pratica non c'è nulla, solo opinioni che io reputo tendenziose.
Whatsapp, fino a ieri, era l'app indipendente dai grandi colossi del web con più successo e più popolarità, tanto da essere usata da 450 milioni di persone soprattutto in Europa e in Italia. Oggi Whatsapp è entrata nella galassia Facebook per la cifra record di 16 miliardi di dollari e abbiamo spiegato nel dettaglio cosa significa per Facebook avere Whatsapp e cosa cambierà. Per il momento comunque WhatsApp è la migliore chat mai realizzata per Android e iPhone e vale la pena scoprirne tutti i segreti ed i trucchi più nascosti per questa incredibile applicazione.
Prima di iniziare premetto che saper scrivere una mail efficace può far parte di una strategia di Personal Branding, dal momento che un professionista o un’azienda che ha un alto tasso di aperture nelle mail che invia, è sinonimo di successo in ciò che comunica.
Questo articolo è molto lungo ed esaustivo, lo volevo spezzare in più parti ma alla fine l’ho tenuto così di modo che potete leggerlo tutto d’un fiato, sperando di trarne le dovute conclusioni e magari, imparare qualcosa!!
A mio parere il mestiere della vendita è mutato profondamente.
Il venditore deve vedere il suo cliente come "partner" e deve sentirsi sulla stessa barca.
Sono finiti i tempi in cui il buon venditore era colui che vendeva il ghiaccio agli eschimesi e ti rifilava di tutto attraverso le tecniche di persuasione (a volte anche subdole).
La globalizzazione dei mercati, la standardizzazione dei prodotti e l'altissima competitività impongono una "umanizzazione" della vendita: questa comporta maggiore professionalità e preparazione del venditore, il quale, per soddisfare le esigenze ed i visogni personali ed aziendali del cliemte, interpreta sempre più il ruolo di consulente e psicologo.
La capacità di costruire buone relazioni personali e professionali con i clienti è cruciale nel successo nella vendita, oggi più di sempre.
Quando si da il via ad un progetto spesso si ha bisogno e la necessità di raccogliere le idee per poi organizzarle, stabilire la priorità e l'ordine e dare vita al progetto vero e proprio.
Personalmente la prima volta che ne ho sentito parlare è stato al liceo (o forse alle medie?!) dalla professoressa di lettere, strano ma vero. Ricordo anche che era erroneamente tradotto con “tempesta di idee”, quando in realtà la parola “idea” è totalmente assente, e di brainstorming esisteva solamente il concetto di fondo.
Ci sono due risultati che molti imprenditori realizzano mentre cercano di attrattre nuovi clienti online. La maggior parte, trova difficile convertire le visite in clienti potenziali e secondariamente, i clienti potenziali non diventano clienti attuali. Come risultato, una grande quantità di denaro viene sprecato senza mostrare altro. Correggendo cinque errori comuni si possono evitare questi tranelli in tutti i business online.
Da un po di anni mi sono avvicinato al mondo del Network marketing e del MLM per sviluppare e commercializzare un software di contabilità, per cui mi sono fatto una cultura su questa tematica.
La cosa che fa ridere è che chi fa Network marketing tiene a precisare che non si tratta di MLM (marketing multilivello) e viceversa.
In questo breve post voglio spiegare bene come stanno le cose giusto per fare chiarezza e mettere a tacere tutti i network marketers che per fare promozione non la dicono giusta sulla realtà di questo business.
Hai la necessità di aggiungere una sezione dedicata all'assistenza nel tuo servizio/prodotto?
Ninete paura esiste un software open source molto comleto ed in italiano che ti viene in aiuto e per installarlo non servono troppe competenze in programmazione: solo un client ftp, un hosting ed un database mysql.
Sono da sempre un attento lettore dei blog e delle riviste on-line di setore americane, ritengo che tuttte le news importanti nascano da lì e poi vengano importate in Italia.
Ho appena letto che Zuckerberg ha annunciato che penalizzaerà tutti i post generati automaticamente da applicazioni di terze parti estranee a Facebook.
In un post precedente ho scritto informazioni su come aumentare l'engagement tuttavia ci sono alcune accortezze ed alcune mosse da compiere per aumentare l'interazione degli utenti nei confronti dei tuoi post.
Sei un affezionato utente dei social network ma i tuoi post non vengono commentati da molte persone oppure vorresti un interazione maggiore?
Vedi tuoi amici che hanno una marea di commenti e non sai quale sia il loro segreto?
Non capisci perchè continui a postare cose interessanti ma nessuno le commenta?
Molti addetti ai lavori e non per fare in modo che il proprio profilo Twitter sia a regola d'arte si avvalgono degli strumenti per webmaster di Google Chrome o Filezilla per sapere le dimensioni esatte di ogni elemento del layout in modo che le immagini ed i testi non ne risentano e venga tutto perfetto.
Da poco Twitter ha modificato il suo layout grafico, te ne sei accorto?
Se progetti pagine per i tuoi clienti eccoti qua le dimensioni dei vari blocchi:
Oggi ho commentato un post di un mio amico che ha pubblicato un
suo libro in Italiano e Portogese, e gli ho chiesto di quale servizio di
distribuzione si avvaleva…con mio stupore ho appreso che….faceva tutto da
solo!!!
Finora ho scritto sette testi, uno in forma cartacea che ha
riscosso discreto successo (sono rientrato dall’investimento e ci ho guadagnato
qualcosina) e gli altri in versione e-book.
Molte persone che conosco amano scrivere e vorrebbero riuscire a
far comparire il loro lavoro nelle librerie, ma come fare?
In questi giorni ho sentito molto parlare di Engagement.
Per “engagement” si intende “livello di coinvolgimento”.
Nei social ci sono utenti che sarebbero disposti a fare carte
false pur di vedere i loro post commentati e ricchi di “mi piace” ma mi
dispiace dirlo, una formula egreta non esiste, non esiste nessun trucco magico
ma solo un buon lavoro di “conquista” che va gestito con costanza e qualche
piccola accortezza.
Oggi ho letto un post (tra l'altro sponsorizzato) di un marketer che voleva insegnare il metodo ormai ambito da tutti su come aumentare il volume dei commenti ed i "mi piace" su Facebook.
Sembra una cosa facile: segui queste cinque linee guida ed i tuoi post prolifereranno di mi piace e di attenzione...nulla di più falso!!!
Attualmente sono freelance da un po di anni ma in 15 anni di
lavoro ho dovuto creare ed aggiornare parecchi curricula.
Confesso che è un’attività che odio, soprattutto con il
formato europeo dove bisogna condensare le esperienze a pochi caratteri e gli
spazi sono limitati.
Da anni gestisco siti e blog, inoltre ho una intensa
attività con i social network
.
Fino a poco tempo fa avevo la lingua parecchio tagliente:
addirittura lo scorso anno pubblicai in download gratuito un report dove
recensivo uno per uno tutti i marketer italiano dandogli un giudizio che
avevamo stabilito io ed il mio staff provando i loro prodotti.
Da quando faccio questo lavoro ho avuto a che fare con
commenti lusinghieri ma anche con commenti pessimi.
I commenti hanno la capacità di farti sentire un dio...ma anche farti seppellire sotto un metro di m.........
Come scrivere l' oggetto dell'email per
massimizzare i risultati e non finire nello spam è un interrogativo che in
molti si pongono.
Io dico sempre nei miei testi ed articoli che l’oggetto deve
richiamare l’attenzione ma non deve illudere il lettore perché rischia di
subire l’effetto contrario (il cestinamento della mail).
Ecco di seguito Alcune regole e consigli utili.
Azzeccare l’oggetto di un’email è come azzeccare il titolo
di un articolo.
E’ tutta una questione di conoscenza delle regole della
comunicazione, di ciò che si sta scrivendo e di buon senso.
Partiamo dall'inizio: io dal 2001 ho avuto decine di siti personali, poi con l'avvento dei blog ho gestito altre decine di blog monotematici perchè non amavo mischiare "capre con buoi".
Il lavoro era certosino e mi portava via molto tempo anche se i risultati erano buonini...
Poi è arrivato Febbraio 2014, il ricovero in ospedale, i tre mesi di inattività, un periodo di riflessione dal quale sono uscito con una grande promessa: cambiare completamente.
Se prima ero quello che usava i media per polemizzare ed essere tagliente con tutti, ora avevo voglia di diventare costruttivo, con tutte le mie conoscenze e risorse.
Se prima avevo dieci blog che parlavano di dieci argomenti ora avevo voglia di condensare solo cose di buona qualità, costruttive e di interesse in un unico contenitore, miscelando con cura ogni singolo contenuto.
Ho deciso di aprire il blog di Andrea Tamburelli, professionista del web, copywriter, scrittore, sviluppatore e relatore che ha esperienza nella programmazione, nel blogging business e nel marketing in tutte le sue forme.
Ho fatto un esperimento e l'ho aperto con la piattaforma blogger.com anche per imparare e vedere come funziona.
Sono solo 3 giorni che il blog è aperto e queste sono le statistiche degli accessi:
Mi sono servito molto della mia esperienza con la promozione on-line e non sono assolutamente indicizzato nei motori di ricerca ma gli accessi sono alti se pensiamo poi che in due giorni ho già 20 iscritti alla mia newsletter!!!
Stiamo parlando di briciole ed io non ho scritto questo post per vantarmi ma per ringraziare i 341 utenti uno per uno perchè è un piacere essere letti da qualcuno ed io promentto che sarò sempre più interessante ed attento nei post che scriverò perchè il mio obbiettivo è essere utile!!
Sono un attento scrutatore del mondo del marketing italiano e d'oltreoceano.
Ho notato che in Usa i prodotti si tendono a vendere con landing pages molto più corte con dei filmati esplicativi oppure uno slideshow di immagini che ne riassumono/espongono le features, oppure, se si tratta di ebook o prodotti digitali, sempre landing corte ma elencati i punti salienti, i punti di forza o magari gli step che si andranno a percorrere con il prodotto.
Purtroppo noto con sgomento che molti markettari italici (sarei tentato a fare qualche nome come facevo in passato ma sono diventato buono ;-) ) si ostinano ad andare avanti con una tecnica di vendita obsoleta che non porta alcun risultato, o ne porta pochi.
Gli utenti si sono svegliati, sono smaliziati, perchè non ti svegli pure tu, markettaro che non sei altro??
Ma oggi post voglio parlare di una cosa molto
importante che riguarda il posizionamento nei motori di ricerca dei propri
stati di Google+.
Google e Google+ ormai viaggiano di pari passo e poter
separare le due cose è impensabile ed insensato: spesso può fare veramente
comodo che i nostri post vengano indicizzati nel motore di ricerca più
utilizzato in Italia e nel mondo, sia per essere trovati che per far trovare
quello che stiamo divulgando, soprattutto se riguarda il nostro business.
Scrivo questo post in risposta a degli utenti di Facebook che hanno commentato questo articolo
http://andreatamburelli.blogspot.it/2014/05/come-creare-una-landing-page-prova-di.html
dissentendo su ciò che avevo scritto e dicendo che le landing pages a prova di bomba non esistevano e che l'unico fattore che faceva la differenza era la fase di testing.
Allora, innanzitutto devo premettere che la vera differenza di una landing page la fa la struttura del copy, mi spiego meglio: il testo e la forma del testo, intendo titoli, sottotitoli, paragrafi di esordio, testo intermedio e conclusione devono essere scritti seguendo una determinata strategia che insegno anche nel mio libro Appunti di un Web copywriter (http://libro.travelbookagent.com/).
Sono molto attento alle tecniche di scrittura, soprattutto quelle d'oltreoceano.
Dall'USA nascono tutti i trend per quanto riguarda le tecniche di vendita e di copywriting.
Ho sempre stimato Joe Vitale dal quale ho appreso e portato in Italia adattandola al nostro modo di scrivere-leggere-pensare la scrittura ipnotica ma un altro copywriter che mi appassiona molto è Mel Marvin.
Mel Marvin era il maestro della tecnica dei fascination. Questa tecnica consiste nello scrivere dei brevi paragrafi (bullet point) che catturano la curiosità del lettore e ne stimolano l’interesse verso il prodotto.
Nel primo esempio riportato, che vende un libro di golf, Mel Marvin introduce già dal titolo un elemento di curiosità (traduco in Italiano dall’originale Inglese…):
Per chi non mi conosce
io sono un copywriter specializzato nello studio e creazione delle pagine di
vendita (sales pages).
Nel web sono anche
chiamate Landing pages perché spesso sono pagine sulle quali il prospect (o
potenziale cliente) arriva dopo aver cliccato su un link o un annuncio (o
banner).
Più correttamente e
nello specifico per fare chiarezza una Landing Page non è altro che una "pagina
di atterraggio", cioè una pagina Web dove l'utente che naviga nel
nostro Sito va a "planare" quando effettua una certa ricerca o ha
bisogno di un determinato servizio, ad esempio, una tipica landing page
potrebbe essere quella per la registrazione al Sito stesso dove, attraverso
una grafica accattivante e qualche semplice istruzione diciamo all'Utente
navigatore.
Nel tempo e con l’esperienza
e la ricerca costante ho notato che le landing pages sono cambiate con il
tempo, sia nella grafica che nella struttura vera e propria tuttavia hanno
mantenuto sempre dei determinati “punti cardine” che ora vado ad elencare:
Dopo un periodo in cui per cui mi sono
dovuto fermare, sto ricominciando a sentire amici e clienti che si sono
dimostrati molto vicini a me in questo periodo ed io amo stare al telefono con
loro e dispensare magari consigli o sentire come vanno i loro business oppure se
hanno dei problemi, anche dare consigli tecnici o dritte che riguardano il loro
business.
Tempo fa era stato reclamizzato un
prodotto che insegnava ad utilizzare aweber per fare mail marketing ma dobbiamo
tener presente che aweber attualmente (ho appena guardato) costa 19 dollari al
mese per gestire le proprie liste di utenti e fare malmarketing, quindi se
facciamo due conti, acquistare una guida per utilizzare Aweber a 100 euro e poi
investire 19 euro al mese è un costo non indifferente, soprattutto se si è dei
piccoli imprenditori o dei marketer emergenti.
Confesso che se non hai un business che ti
permette di far “tornare a casa” questo investimento, questo costo è
decisamente alto e non tutti se lo possono permettere.
Parlando con un amico, mi ha detto che ha problemi con il suo provider, un servizio di hosting poco costoso che non gli fornisce la dovuta assistenza e gli pone delle limitazioni.
Anche se sono tentato a farlo non farò il nome del servizio ma voglio fare chiarezza su un punto.
Sono andato sul sito del servizio di hosting, che invece di un sito sembra più una landing page ed ho visto con stupore che vendevano piani di hosting a pochi euro ma molti aspetti del servizio non erano esposti.
Sono rimasto molto stupto perchè io lavoro nel settore da 15 anni ed ho testato dozzine di servizi di hosting, nazionali ed esteri.
Con l'esperienza sono arrivato a delle conclusioni che mi hanno anche permesso di trovare finalmente il provider che fa per me e le mie esigenze e tutti i software che produco e che vendo sono supportati da questo provider che mi permette di gestire tutti gli aspetti con una spesa non troppo alta e con una risposta molto buona.
Dunque, innanzituto bisogna chiarire la differenza tra "reseller" e "provider".
Un reseller è un professionista che affitta un server (o più macchine) e fraziona la macchina in più account dotati di pannello di controllo autonomo in modo che il provider sia totalmente trasparente all'utente finale e che il suo brand figuri come fornitore del servizio.
Questa modalità permette di vendere molti account ma con degli aspetti secondo me negativi che molti tralasciano perchè abbagliati magari dal prezzo basso del servizio: innanzitutto un reseller non ha uno staff di sistemisti, pertanto il servizio di assistenza non può far altro che gestire la tua richiesta di assistenza aprendo un ticket presso il provider originale ed attendere che lui risolvi il problema.
Un altro aspetto negativo è che spesso il reseller non ha le competenze per gestirti i backup o molte altre richieste un po' più complesse che chi ha bisogno di un hosting professionale fa al suo provider.
Con l'esperienza sono arrivato a delle conclusioni molto importanti, dei punti fermi che si dovrebbero tenere in considerazione quando si sceglie un servizio di hosting profesionale:
1) Dove è situato il server (se in Italia o all'estero) ed in che lingua parla il nostro provider: io preferisco gli hosting italiani perchè spesso ho la necessità di aprire dei ticket con delle richieste complesse che se fossero in inglese mi richiederebbero un traduttore madrelingua perchè darebbero luogo ad incomprensioni. Molti utilizzano provider americani ma io ritengo che anche in Italia abbiamo servizi molto buoni.
2) Le caratteristiche del server: quanta capacità ha, quanta banda ha, se specificato quanti accont sono condivisi nella stessa macchina, quanta memoria ha la macchina e che processore ha.
3) Il sistema operativo della macchina: questa caratteristica è fondamentale perchè se utilizziamo ad esempio il php come linguaggio di programmazione alcune estensioni non girano su server Windows mentre su Unix girano perfettamente, quindi questo preclude il funzionamento corretto di tutto il nostro software. Il sistema operativo dev'essere sempre specificato in ogni pacchetto di hosting.
4) Il prezzo. Ultimo ma non meno importante è il prezzo. Tieni presente che il prezzo per un buon hosting per un blog semplice va dai 20 ai 30 euro mentre la spesa si alza se necessiti di un servizio più capiente per delle applicazioni complesse. Direi che una spesa media per un buon hosting va dai 20 ai 70 euro all'anno (massimo 100) ovviamente per un servizio dato da un provider con server farm.
Spero di essere stato esaustivo se hai delle domande scrivile nei commenti qui sotto
Molto spesso dei miei
clienti hanno la necessità di personalizzare il loro sito realizzato con
Wordpress in modo che si possano pubblicare dei contenuti personalizzati nei
minimi particolari.
Chi non ha una grossa esperienza con questa stupenda piattaforma si troverebbe
nel panico ma non c’è limite a Wordpress ed ora spiegherò come personalizzare i
contenuti con semplicità!
Innanzitutto capiamo cos’è un contenuto...
.
Prima di parlare di contenuto personalizzato definiamo
cosa un contenuto è in wordpress. Un contenuto è un tipo di dato che viene
archiviato nella tabella wp_post. Nativamente wordpress ha i seguenti tipi di
dato:
post: tipo di contenuto
che identifica un articolo
page: tipo di contenuto
che identifica una pagina
attachment: tipo di contenuto che identifica un allegato alla pagina, un immagine o
altro media
revision
nav-menu-item
Possiamo incontrare l’esigenza di utilizzare nuovi
tipi di contenuto in progetti di medie / grandi dimensioni, come portali, siti
di annunci, ecommerce o siti con grandi quantità contenuti in genere ( per
esempio database di film o libri ).
Con la versione di WordPress 3 tra le tante novità è stata
introdotta la possibilità di avere deicustom post typescioè contenuti personalizzati, ma
quando possiamo utilizzare questo tipo di contenuti? Possiamo aver bisogno di
questo nuovo tipo di contenuto se stiamo affrontando progetti di dimensioni
superiori ad un semplice sito, come portali, siti di annunci, e-commerce o siti
con grandi quantità di contenuti in genere, per esempio un archivio, un
database di film, libri o videogames.
Come si crea un contenuto
personalizzato?
il metodo più semplice consiste nell’utilizzo di un plugin ad hoc comeCustom Post Type UI. Grazie a questo plugin è possibile
avere un’interfaccia molto semplice per creare i propri custom post.
In pratica questo fantastico plugin subito dopo
l’installazione ti fornirà un’interfaccia grafica per creare dei contenuti
personalizzati senza scrivere una riga di codice (ricordo a tutti che senza
questo plugin avremmo dovuto metter mano al file functions.php e scrivere una
funzione di circa 30 righe di codice e quindi richiedeva delle competenze in
programmazione)
Con le nuove impostazioni, Wordpress genererà le pagine di
archivio per il nuovo post e visualizzerà nella scheda di acquisizione/modifica
del pannello di controllo, tutti i campi per il titole e tutti gli altri campi
del nuovo post type!!!
Così facendo potremo personalizzare ulteriormente il nostro
sito Wordpress senza le “limitazioni” che ci pone di default per i tipi di
contenuto!!!
Chi mi conosce da un po' di tempo sa che io sono uno sviluppatore e commercializzo anche dei software di mia invenzione per la contabilità o per il business.
Un giorno ricevetti una telefonata di un prospect che mi chiedeva se poteva pagare un mio software in bitcoin.
Io cadetti all'improvviso dalle nuvole e gli chiesi se era pazzo...
Ma mi incuriosii per la sua audacia e decisi di informarmi.
Sono piuttosto pignolo e quando cerco qualcosa che non so devo capire tutto.
Stlai un documento cercando nelle risorse del web ed approfondii l'argomento...scoperchiai il vaso di pandora....
Ecco qui un articlo che introduce questa nuova moneta virtuale che sta dilagando tra gli utenti del web.
Bitcoinè il nome
della moneta elettronica creata dall’ hackerSatoshi Nakamotonel 2009.
Questa valuta ha una particolarità: è al tempo stessodigitale, distribuita ed anonima. In breve, non si serve di “banche centrali” o
“intermediari” di alcun tipo e non è tracciabile in alcun modo dalle autorità,
né falsificabile. L’utilizzo di questa valuta garantisce quindi un totale
anonimato a chi la usa ed anche la segretezza di come spende i soldi.
Ci sono molti modi per fare
soldi: E’ possibile guadagnarli, trovarli, contraffarli, oppure rubali. Oppure,
se sei Satoshi Nakamoto, li puoi anche inventare. Questo è quello che ha fatto
la sera del 3 gennaio 2009, quando ha premuto un pulsante sulla sua tastiera e
ha creato la nuova moneta digitale chiamata Bitcoin. Una moneta (coin, in
inglese) fatta solo di bit. Niente carta, argento o oro. Con solo 31.000 righe
di codice e un annuncio su Internet. Nakamoto ha voluto creareuna moneta immune alle attività predatorie di
banchieri e politici. La moneta era controllata interamente via software.
Ogni dieci minuti, le monete sarebbero state distribuite
attraverso un processo simile a quello di una lotteria. In questo modo, il
software avrebbe prodotto un totale di circa 21 milioni di bitcoin proseguendo
per i prossimi venti anni. L'interesse per l'invenzione di Nakamoto è cresciuto
in maniera costante. Sempre più persone hanno dedicato la loro attenzione alla
lotteria, e 44 agenzie di cambio si sono affacciate sul mercato, permettendo a
chiunque di scambiare i bitcoins con dollari, euro o altre valute.
In un primo momento, un singolo bitcoin è stata valutato meno
di un centesimo di dollaro. Ma i commercianti, gradualmente, hanno cominciato
ad accettare i bitcoin e, alla fine del 2010, il valore ha cominciato ad
acquisire valore rapidamente. A giugno del 2011, un bitcoin valeva più di 29
dollari. A seguito delle fluttuazioni del tasso di cambio, a settembre il tasso
di cambio era sceso a cinque dollari per bitcoin.Con più di sette milioni bitcoins in circolazione, Nakamoto
aveva creato 35 milioni di dollari di dollari di valore reale.
Si tratta, in pratica, di una
moneta virtuale fatta di bit, cioè di operazioni matematiche, creata attraverso
il protocollopeer to peer. Il
bitcoin viene creato attraverso una serie di calcoli matematici molto complessi
che hanno il compito di rendere le transazioni virtuali legali e sicure.
In ogni bitcoin è indicato il proprietario in modo tale da poterlo spendere una
sola volta e la verifica di questa operazione avviene attraverso utenti
specializzati in“mining”. In pratica, i miner, mettono a disposizione la potenza
di calcolo dei loro computer per eseguire questi calcoli in cambio di bitcoin
gratuiti.
Inizialmente
i miner lavoravano singolarmente, oggi invece, non possono operare se non in
pool, mettendo insieme la potenza dei propri pc per effettuare il maggior
numero di verifiche possibili.
Per poter creare bitcoin potrebbe bastare anche il nostro semplice computer
casalingo anche se il guadagno sarebbe minimo a fronte del tempo necessario per
fare il mining e, soprattutto, l’operazione renderebbe lentissima ogni altra
operazione contemporanea.
Nascono
così iBitcoin ASIC Miner,
pc dotati di processoreASICche riduce i consumi e massimizza i risultati. Un Bitcoin
da 500 euro offre, ad esempio, unapotenza di
mining di 25 GH7S, contro i0.12 GH/Sdi un normale pc
con scheda grafica da 600 euro. Per quanto attiene ai consumi, invece, si parla
di1140 watt contro 500.
E’
necessario, quindi, disporre di una potenza di oltre mille megawatt all’ora per
generare crediti per470,000 dollariovvero circa tre volte l’investimento energetico. Il
mining diventa, però, sempre più complicato col passare del tempo, poiché ogni
blocco generato allunga la creazione del successivo, rendendo impossibile
determinare a priori quale sarà il guadagno derivante dalla singola operazione.
Ogni
utente è dotato di una doppia chiave per accedere alla rete Bitcoin, una
pubblica per depositare ed una privata per prelevare. Gli indirizzi non
contengono informazioni riguardo ai loro proprietari ed in forma leggibile sono
costituiti da sequenze casuali di numeri e cifre lunghe in media 33 caratteri,
che cominciano sempre per 1, come ad esempio,175tWpb8K1S7NmH4Zx6rewF9WQrcZv245W.
Gli
utenti non hanno limiti numerici di indirizzi Bitcoin ed infatti è possibile
generarne a piacimento poichè costa poco tempo di calcolo, equivalente alla
generazione di una coppia di chiavi, e non richiede nessun contatto con altri
nodi della rete.
Creare
una nuova coppia di chiavi per ogni transazione aiuta a mantenere l’anonimato
ed a garantire la sicurezza. Precauzione importante da prendere poiché uno dei
tanti business illegali della rete consiste nel sottrarre la chiave privata
derubando le persone deiBitcoin. Senza contare che molti hacker introducono nei pc di
altri utenti dei malware in modo tale che estragganoBitcoinper conto di
altri, come è accaduto nel caso della pubblicità infetta comparsa su Yahoo
nelle scorse settimane.
L’aspetto
fondamentale di questa operazione di mining è il risultato economico che,
naturalmente, varia non solo in base al pc utilizzato ma anche in base a quale
pool si appartiene. Diventa difficile, quindi, fare una stima esatta ma, da una
prova effettuata con un pc da0,04 GH/S di
potenza, lasciato a fare il mining
per tre giorni consecutivi, si è ottenuto unguadagno di 0,00002612 BitCoin, che al tasso attuale corrispondono alla bellezza di0,01583 euro.
I trend dell’Internet
marketing mutano in continuazione: un tempo mettevano la loro faccia in improbaili video che promettevano l'impossibile, poi organizzavano webinar in salsa di pomodoro dove i presenti erano sempre gli stessi ed i contenuti si ripetevano come l'eco tra le montagne ma oggi in Italia i nostri markettari maccheronici
rasentano il ridicolo: oggi è il momento delle academy.
Ne ho già sgamate almeno due paia e sembra stia diventando un trend...
Io ho sempre associato
a questo termine un tono di rilevanza e forse sta li il trucco: nel nome e nell'importanza che vi si associa.
Poiché ero convinto
fosse una cosa soggettiva, sono andato su wikipedia a cercare il significato della
parola “accademia” e la riporto di seguito:
Un'accademia è un'istituzione destinata agli
studi più raffinati e all'approfondimento delle conoscenze di più alto livello.
Il termine può indicare una società scientifica dedicata alla ricerca nel campo
delle scienze naturali, della filosofia e delle belle arti. L'aura di prestigio
associato all'origine del nome spinge molti istituti (soprattutto privati) a
fregiarsi di questo appellativo, non sempre in maniera appropriata..
Quindi se non ho
capito male per utilizzare l’appellativo di “accademia” (o anglosassonemente
“academy” che fa più figo) devi essere un istituto e soprattutto devi avere dei
titoli ben precisi (insegnante, professore o qualsiasi figura professionale
preposta all’insegnamento).
Ora, anche io ho
scritto testi e corsi ma non mi sono mai fatto passare per insegnante ed ho
sempre specificato che mettevo le mie conoscenze e la mia esperienza a
disposizione di chi voleva imparare una determinata materia oggetto del mio
studio.
Sono voluto andare più
a fondo nella questione perché la cosa mi cominciava a puzzare e mi sono ritrovato
dentro una delle academy iscrivendomi tramite un affiliato e pagando anche una
bella cifra (non migliaia di euro ma tre bei librazzi me li sarei comperati lo
stesso)
Qui è caduto il palco
perché di rapporti tra studente (io) ed insegnante non ce n’era nemmeno
l’ombra: io avevo acquistato in pratica l’accesso ad un sito web accessibile
tramite login dove c’era un percorso costituito da 5 step ed ogni step aveva
dei video (saranno stati in tutto 50 minuti per video per una decina di video)
quindi io avrei “frequentato” l’academy visualizzando questi miracolosi video
ed alla fine avrei dovuto scoprire tutti i segreti del business.
Voglio premettere che
io di marketing e business ci vivo ed è una materia in contina mutazione e non
esiste limite all’informazione ed allo studio per imparare tecniche nuove ma
una academy che in dieci video di 50 minuti mi insegnava tutti i segreti del
web-business era veramente il massimo.
Scrivo questo post per
sfatare il mito di queste “scuole” mordi e fuggi perché sono convinto che se
devi insegnare qualcosa devi seguire chi si rivolge a te: io offro consulenza e
metto a disposizione di chi lo desidera la mia esperienza per ottenere
risultati ben precisi, addirittura ho anche suggerito a degli iscritti ad un
concorso letterario la trama per creare dei racconti, ma l’ho fatto sempre
face-to-face attraverso skype oppure al massimo telefonicamente, quindi se vi
trovate ad iscrivervi ad un’academy o come si chiamerà domani dove non avete
alcun contatto con chi vi segue, chiudete l’account e chiedete il rimborso
(paypal ve lo darà subito) perché se volete imparare qualcosa dovete fare
domande, dovete crescere assieme al vostro insegnante…i video sono belli e
comodi e servono da contorno, sono complementari all’insegnamento dell’esperto.
State attenti a questi
prodotti pronti perché risciate di gettare soldi al vento!!! Cercate sempre il
rapporto con l’esperto, il coach, colui che vi deve formare: solo così potrete
crescere e testare il vostro grado di preparazione, anche facendo domande e
ponendo quesiti!!
Concludo: state attenti a questi prodotti
pronti perché rischiate di gettare soldi al vento!!! Cercate sempre il rapporto
con l’esperto, il coach, colui che vi deve formare: solo così potrete crescere
e testare il vostro grado di preparazione, anche facendo domande e ponendo
quesiti!!
Fatevi due conti in tasca: se volete una formazione ad hoc dovete investire ed un'oretta di coaching con un esperto va dalle 40 alle 60 euro, mentre se volete essere autonomi un testo serio vi costa dalle 20 alle 50 euro e di ore di coachin o testi ve ne vogliono parecchi, quindi iscriversi ad un'academy per il costo di due libri puzza un po di muffa perchè io sono convinto che chi spende poco ha poco.
Se vuoi imparare quelcosa sul business attraverso al web rivolgiti ad un esperto (io sono anni che scrivo-studio-insegno la materia con un bacino di utenza elevato che va dal professionista al titolare dell'azienda di grosse dimensioni passando per il freelance che si vuole affacciare con profitto al web).
Solo ieri ho avuto una simpatica discussione con un ragazzo che voleva imparare da autodidatta a creare campagne pubblicitarie su Facebook, e sono riuscito a convincerlo che andava nella direzione sbagliata: aveva seguito alcuni video ed ora stava investendo ma senza una conoscenza approfondita; gli ho spiegato, dopo essermi presentato che io insegno a creare le campagne attraverso skype e ti seguo passo per passo, soprattutto perchè si parla di investire soldi in campagne pubblicitarie ed il ritorno dell'investimento se si è preparati a dovere è una cosa oggettiva e non una "ruota della fortuna".
Scegliti il professionista o progetta il tuo percorso ed investi in formazione ma stai lontano dalle cose a basso costo che promettono miracoli: i miracoli li fanno solo a chi le gestisce!!!
Da un po’ di tempo
noto con sgomento la proliferazione di corsi e coach che promettono miracoli
mediante il personal branding e l’utilizzo dei social media.
Dico sgomento perché essendo già due anni che lavoro su questa materia, prima
studiando il mercato d’oltreoceano, dove il fenomeno è dilagato tra volti noti
e meno noti e poi applicando le varie nozioni alla nostra realtà (perché non si
può fare di tutta l’erba un fascio e noi italici siamo differenti dai nostri
amici d’oltreoceano) e so per certo che il personal branding non è
assolutamente una cosa miracolosa e non è adatto a qualunque persona, a
qualunque professionista e qualsiasi realtà, ma soprattutto è uno strumento
molto potente ma anche molto delicato.
Mi spiego meglio.
La cosa anche se molto
appetibile è molto delicata perché fare personal branding non
è promuovere un sito, un blog o due profili social: si
tratta piuttosto di decidere prima come gestire tutta 'sta minestra, la propria
identità in un modo che sta diventando sempre più “social”.
Si tratta di
pianificare una strategia che comprende, come ultimo tassello, la promozione
stessa; quello che succede nel marketing mix, dove la comunicazione
(promotion) è l'ultimo passo.
Trasformare sé stessi in un brand e veicolare il contenuto
significa posizionarsi in un mercato B&Ccon una propria identità e
un monitoraggio costante del risultato: concetti ben espressi
nei termini inglesi brand identity e brand reputation.
Concetti che poco
hanno a che fare con un curriculum a cielo aperto.
Dunque come fare?
Il mio consiglio è quello di seguire step by step un piano marketing tradizionale
- con un occhio al brand management - e di concentrarsi su
cinque punti fondamentali:
quali sono i miei plus?
Quali sono i miei minus?
Qual è il mio
"pubblico" e di cosa ha bisogno?
Quel bisogno è già
stato soddisfatto, oppure no? E come?
Qual è la promessache
voglio comunicare al mio pubblico?
Come penso di mantenere quella promessa nel
tempo? E perché?
Darsi un valore e pianificare come dev'essere percepito dal
pubblico è un ottimo inizio. Inizio ho detto. C'è da capire che il personal
branding non è fisso: siamo esseri umani che si modificano nel tempo;
essere camaleontici non è un problema, basta saperlo fare con sistema.
Gli esperti di brand
management chiamerebbero il risultato brand equity =
promessa del marchio in termini di qualità/aspettativa che il target mette
nell'acquistare un prodotto. Cioè te. Farsi riconoscere per ottenere riconoscenza è cosa buona e giusta.
Vendere sé stessi non è come
collocare sul mercato una scatola di biscotti sempre uguale.
Intendo dire che siamo
individui e quel mercato, oggi, è diventato "scambio" nel senso umano
del termine: interazione, coinvolgimento, conversione. In una parola:
comunicazione. Per quanto "pacco" tu ti possa giudicare, non puoi
fare a meno di comunicare; e gli altri rispondono di conseguenza
.
Costruire rapporti e fare
esperienza è il primo fine.
Espressione, tono e stile si
uniscono all'immagine coordinata per dare all'esterno un'idea precisa di te;
pianificazione strategica, chiarezza d'intenti e conoscenza dei mezzi sono
punti dello stesso "quadro".
Decidere come apparire per
riuscire a veicolare in modo coerente il contenuto "personale"
significa far risuonare la propria voce attraverso uno schermo: si può rivedere
nel tempo, cambiare, tornare alla base.
Il punto fermo rimane l'intento finale.
Il feedback è uno specchio sincero: monitorare quello che il pubblico
percepisce di te, oggi, è più facile che mai: basta chiedere, osservare,
conversare.
Non servono strumenti e software dedicati, anche se esistono: sappilo.
Sottovalutarsi, come anche sopra-, non è una buona mossa: le persone, come la
verità, s'incontrano sempre nel MEZZO.
Con o senza maschera.
Il concetto di brand
identity riassume tutti gli elementi visivi che rendono un marchio
riconoscibile: che si tratti di foto, look, colore,
font, avatar poco cambia; dobbiamo esibire una maschera/persona nel
mercato/palcoscenico davanti a un pubblico che prima guarda, poi ascolta. Non
c'è nulla d'immorale: quella maschera ci permette di amplificare la nostra
personalità. Ricordi l'etimologia classica di "persona"? Ecco, il
primo politico che ha fatto uso di personal branding iconografico è anche
il primo imperatore di Roma: Augusto. E non è un caso che ancora oggi si parli
metaforicamente di "agone politico", altra espressione che riconduce
al teatro. L'antefatto storico è importante per capire che la
nostra immagine dev'essere chiara, coerente, coordinata e il più
possibile apprezzata. In una parola: credibile. Ovvio che se prima non
analizziamo bene noi stessi - dentro e fuori - sarà difficile convincere gli
altri a "marchiarsi" con i nostri obiettivi. Sorvoliamoci su per
guardarci dall'alto: il pubblico lo fa e non regala niente; il brand si
"vende" attraverso un prodotto/contenuto. Ricordiamocelo sempre
Hai un sito o un blog
creato con WordPress non
puoi fare a meno di considerare un aspetto molto importante ovvero la velocità di caricamento delle pagine e,
eventualmente, installare un plugin per
la creazione della cache.
E’ molto importante
che le pagine del tuo sito vengano rapidamente visualizzate dagli utenti, dato
che tempo di caricamento di un sito web incide
anche su la Seo e sul ranking di Google.
E’ stato infatti
dimostrato che siti veloci ricevono da Google un punteggio più alto e si
posizionano meglio nei motori di ricerca.
Innanzitutto è
necessario capire come misurare la velocità di un sito.
Uno strumento molto utile per misurare la velocità di caricamento è il
tool Pingdom Website Page Test che, oltre ad indicare il tempo di
caricamento della pagina inserita, permette di vedere quante richieste http vengono effettuate. Un numero
troppo alto di richieste abbassa di molto l’efficienza e la velocità del vostro
sito o blog.
Un altro strumento
molto utile è Yslow, una estensione disponibile per la maggior
parte dei browser che, oltre a misurare la velocità delle pagine, dà molte altre
informazioni utili.
Yslow classifica le
pagine analizzate secondo vari gradi, nell’esempio Google.com ha il grado più
alto: A.
Yslow dà una serie di linee guida da seguire per migliorare la velocità del sito. Come ad esempio
usare un CDN, posizionare i css in alto, spostare i codici javascript in basso
o all’esterno, e la lista continua.
Dopo aver appurato se
il sito si carica velocemente o se effettivamente è un po "pesante"
io consiglio di installare (se si utilizza Wordpress ovviamente) il plugin Supercache.
Una volta installato
il plug-in e attivato, andiamo in impostazioni –> WP Super Cache. Il plug si
presenta con 7 tab: quelli che per ora ci interessano sono solo 3 ovvero
facile, avanzato e contents. Il tab CDN lo vedremo in un articolo
prossimamente.
Prima di tutto per
“avviare” questo plug-in per iniziare a velocizzare wordpress è
necessario andare nel tab Facile e premere su “Cache attiva”.
Successivamente
andiamo nel tab Avanzato e selezioniamo:
Cache hit di questo
sito per accesso rapido.
Utilizza mod_rewrite
per servire i file in cache.
Compressione delle
pagine in modo che esse siano servite più rapidamente ai visitatori.
Non servire pagine
cache per gli utenti conosciuti.
Rigenerazione cache.
Serve un file supercache agli utenti anonimi quando un nuovo file é stato
generato.
Clear all cache files when a post or page is published or updated.
Extra homepage checks. (Very occasionally stops homepage caching)
Fatto questo premete
su aggiorna stato. A questo punto il sistema vi dirà che è necessario
aggiornare il file .htaccess. Premendo sul pulsante di conferma che trovate
sotto le modifiche sopra riportate vengono effettuate.
Moltissimi blogger, marketer ed aziende preferiscono a servizi a pagamento come ad esempio Aweber o GetResponse piattaforme free come MailChimp (che comunque è un ottimo software per gestire newsletter e direct mailing senza un investimento e soprattutto senza limitazioni nella capienza delle liste di iscritti, che molti suoi simili impongono). Se hai anche un blog Wordpress e cerchi un plugin per gestire le tue liste ed i tuoi iscritti... Sorpresina: ho scovato il plugin che ti permette di gestire il tuo database di contatti direttamente dal pannello wordpress ed iscrivere nuovi utenti dal tuo blog, ecco il link e...buon lavoro!! http://wordpress.org/extend/plugins/mailchimp-widget/
Scommetto che hai un blog Wordpress e vorresti che fosse facilmente accessibile anche da mobile... Rendere un blog leggibile comodamente da dispositivi mobili senza dover ingrandire e rimpicciolire in continuazione per individuare link e barre di navigazione è importantissimo ora che il bacino di utenza mobile sta dilagando, ma niente paura: ho testato Wptouch ed è un ottimo plugin che rende il tuo blog "a prova di mobile" con una semplice installazione!! Ecco il link http://wordpress.org/extend/plugins/wptouch/
Questo pugin rende responsive qualsiasi tempate Wordpress, quindi il blog si adatterà alle risolusioni mobile in modo che i tuoi lettori non si perderanno i tuoi post neppure dallo smartphone!!
Sono un assiduo frequentatore dei social e li utilizzo anche per lavoro.
Grazie ai social sono riuscito a crearmi un mio brand personale ed una certa autorevolezza e conseguentemente un bacino di prospects sia per consulenze che per lavori più importanti come lo sviluppo di siti, creazione di sales letter e copywriting.
Sta di fatto che se vuoi sfrutare appieno la potenza dei social devi essere presente ed essere presente contemporaneamente su tutti i social è un investimento importante in termini di tempo.
Confesso che per molto tempo ho osservato con attenzione i miei competitor che riuscivano ad essere presenti ovunque e mi sono chiesto da dove arrivasse questo "dono dell'ubiquità" oppure dove trovassero il tempo per gestire la loro presenza sociale.
Finalmente ho trovato la soluzione: è semplicissima!!
Si tratta di un'estensione di Google Chrome che ti permette di condividere i tuoi stati ovunque ed intendo su tutti i social spuntandoli con una checkbox!!
Addirittura è possibile temporizzare la pubblicazione programmando l'ora in modo che i tuoi post siano visibili nelle ore di punta.
L'estensione è SocialBa! e questo è l'indirizzo per scaricarla: http://socialba.com/?reffer=chrome.install Per installarla una volta scaricato il file di estensione basta trascinarla sulla finestra extension di Google chrome (attraverso il tasto strumenti -> estensioni) e in pochi secondi avrai a disposizione questo potente strumento!! Concludo dicendo che ci sono molti altri strumenti e tool online per fare questo (free ed a pagamento) ma tra quelli che ho testato SocialBa! è senz'alro il migliore sia per comodità che per il fatto che è totalmente free!!