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domenica 20 luglio 2014

Alla scoperta del troll

Almeno una volta, sarà successo a tutti di intercettare su internet, nei commenti, ad esempio sotto il post di un quotidiano, un botta e risposta di parolacce, ingiurie ed offese che nulla hanno a che fare con il contenuto di quel post.

social network sono nati per favorire lo scambio di opinioni ma c'è qualcuno che li usa per raggiungere una deviata soddisfazione personale che si alimenta rigurgitando parolacce dopo ogni tasto di invio.

Parolacce quando va bene, perché trovi anche odio razziale e discriminazione sessuale.
Tali provocatori si chiamano "troll" e sono coloro che navigano sul web, inserendosi in tutto ciò che permette loro di manifestarsi, ovviamente in modo volgare.
Secondo una ricerca canadese, i troll sono psicopatici, sadici, con disturbi della personalità (Repubblica, 21/2/2014). Secondo gli scienziati canadesi, i troll sarebbero caratterizzati da "Dark triad" cioè sadismo, psicopatia e machiavellismo (la subdola volontà di manipolare la personalità altrui).
Il campo di gioco dei troll è appunto internet, dove si scatenano.
Come reagire? Esistono due teorie, la teoria dell'indifferenza (lasciamoli perdere, isoliamoli, se ne andranno da soli) e la teoria interventista (facciamo subito qualcosa).
E' la stessa discussione tra genitori che hanno un bambino piccolo troppo vivace: lo lasciamo fare finché matura o interveniamo subito, insegnandogli come comportarsi, fin da oggi?
La presa di posizione che condivido è quella adottata dal quotidiano "La Stampa" di Torino, che ha deciso di intervenire educatamente ma fermamente.
Quando il commento è maleducato ed offensivo, la Redazione interviene con il commento "La Stampa ha risposto: Pinco Pallino (cognome e nome della persona a cui è diretto il commento) la preghiamo di moderare il tono del messaggio e di esprimersi con un linguaggio idoneo al regolamento della pagina. Grazie".
Certo Pinco Pallino potrà inventarsi un altro nome e continuare a manifestare la propria maleducazione, ma almeno il messaggio pubblico, del "gestore" è arrivato a tutti.
L'ospite è sacro ma deve comportarsi bene a casa altrui.
Per gli altri lettori, effettivamente interessati al contenuto del post, è soddisfacente vedere che in mancanza di autoregolamentazione, c'è il gestore che richiama all'uso dell'educazione.
Alla fine, cosa è l'educazione? E' quel complesso di criteri che guidano a comportarsi civilmente e cortesemente nei rapporti interpersonali.
Dato che internet ha ormai assorbito molto del nostro tempo, con email, social network e blog, sarebbe utile per tutti andare a leggere su Wikipedia le regole della buona "Netiquette", termine anglo-francese preso dalle iniziali di network e dal francese "étiquette" (buona educazione).
E' un promemoria utilissimo a tutti noi perché internet è una comunità e quando si vive in una comunità dobbiamo assolutamente conoscere le regole base di civiltà.
Sì, perché dietro lo schermo, ricordiamolo sempre, ci sono delle persone, da rispettare sempre e comunque anche se non la pensano come noi.
Altrimenti ci trasformeremo anche noi in "troll".

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