I social sono belli, affascinanti, rispecchiano la gente e la società in tutte le sue sfumature.
C'è posto per tutti: chi condivide orsacchiotti, chi scrive i propri pensieri, chi mostra sè stesso e le sue cose, chi dialoga con altri, chi ci lavora, chi studia, chi si sente meno solo, e chi ci guadagna tanto, ma c'è anche tanta gente che non riesco a capire, catalogare, nel senso, se dovessi chiedergli una cosa sarebbe: "Ma tu che cavolo stai a fare qui?"
Questa categoria di utenti sono dei pseudo professionisti (anche preparati indubbiamente) che però non fanno altro che parlare male dei social, delle dinamiche dei social, della gente che lavora con i social e decretano che tutto sia una grande fellatio generale, però, vivono come le zecche attaccate a chi nei social è presente e fa numeri, numeri per davvero!
Se non ci fossero le persone di successo (o visibili) loro non parlerebbero di nulla, anzi, posterebbero cagnolini, serpenti e cartoline di buongiorno...nulla di più scontato!
Se a me non piace qualcuno, cerco prima di capirlo, lo studio, mi immedesimo, poi generalmente ci discuto, anche animatamente, ma alla fine una conclusione c'è... provo a mandare giù la pillola..magari non è come la vedo io, se poi, data la mia natura controcorrente questo non mi va, non lo calcolo più, tuttavia se lo faccio uscire dalla porta e mi entra dalla finestra allora significa che lui sta strumentalizzando qualcosa per un suo fine...logico, no?
Una grande fellatio generale...guardiamo bene i dati: l'engagement di queste persone è talmente alto che hanno molti amici ma le loro conversazioni non superano mai i 5 like e i 10 commenti, fatti sempre dalla stessa compagnia di simpaticoni, sempre le solite facce.
Non voglio giudicare nessuno, ognuno è liberissimo di fare ciò che vuole in ambito sociale, basta che non dia fastidio a nessuno perchè dove finisce la tua libertà subentra la mia ed onestamente, avendo interagito con codeste persone, non ho sentito altro che giudizi, svalutazioni, risposte con altre domande...e poi c'è che non sono affatto capaci di fare networking, perchè per farlo ci vuole empatia e loro sono empatici quanto una cipolla intera mangiata appena svegli.
Io penso che nel nostro mondo sia meglio collaborare, partecipare, dire la propria, ascoltare e migliorare, ma evidentemente è più bello stare in gruppetto e s-parlare invece di co-struire...
Il mondo del web è ben difficile, c'è competizione tra molti professionisti, ma ritengo che ci sia spazio per tutti: nessuno ruba a nessuno, anche perchè è un mestiere dove sono necessarie le idee e le tue idee sono differenti dalle mie.
E chi ha le idee migliori campa meglio, tutto qui.
In concreto, chi sparla, che mestiere fa?
Che vantaggio porta alla comunità?
Che tipo di ricavo inteso come termini di tempo/investimento speso ottiene?
E' coerente con le logiche del social-networking?
Se io Facebook lo chiamo Failbook però ci sto dentro, sono coerente? Io mi dedicherei ad altro...
Non lo so....è troppo complessa la cosa, la gente è strana...
Non hanno neppure visibilità perchè dicono talmente le stesse cose che sembrano retwittare in loop per attirare l'attenzione...e nessuno gli risponde...e fanno bene perchè la polemica non fa bene, porta negatività e se io che lavoro inizio a perdere tempo con la gente negativa....mi mangio il fegato!
Morale della favola: nei social è sempre meglio avere le proprie idee ma cercare anche di rispettare quelle degli altri senza troppo giudicare, perchè il giudizio ti porta inevitabilmente all'isolazione, mentre essendo in tanti è meglio cercare di collaborare, esprimere i propri punti di vista, ma in modo costruttivo, non distruttivo.
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