"Gli uomini mutano sentimenti e comportamenti con la stessa rapidità con cui modificano i loro interessi" Arthur Schopenauer.
Ho fatto una profonda riflessione mentre stavo progettando una strategia per un mio cliente che opera in una nicchia molto difficile e competitiva: merita un'attenzione particolare il porsi nell'ottica del cliente.
Si tratta di una situazione prettamente di carattere mentale, uno stile di vendita e di vita che ci può essere utile in tutte le situazioni di relazione con l'esterno.
Sicuramente un approccio di questo tipo è molto apprezzato dal committente, considerando l'innata natura egoistica degli esseri umani.
A mio parere il successo nella vendita è direttamente proporzionale alle capacità dei nostri prodotti di soddisfare le esigenze/bisogni dell'acquirente.
Oggi i prodotti sono sempre più standardizzati, per cui il successo della vendita è opera prevalentemente di chi gestisce la strategia di vendita o del venditore.
Molto spesso i nostri prodotti sono si rispondenti alle necessità dell'acquirente, ma il nostro modo di progettare la strategia e di porci induce il cliente a pensare il contrario perchè siamo troppo concentrati su noi stessi o sulla nostra azienda e troppo ansiosi di ottenere il risultato velocemente, chiudere la trattativa (come dicono i venditori).
Tutto questo viene percepito inconsciamente dal cliente perchè di natura è prevenuto.
Mi sorge spontanea una domanda: porsi nell'ottica del cliente, guardare coi suoi occhi, a volte si scontra con le esigenze della nostra azienda, che spesso ci impone di spingere il prodotto/servizio a scapito degli altri, magari più rispondenti alle esigenze del cliente stesso, allora mi chiedo: "Che fare in questa eventualità?".
Non dimentichiamo che il patrimonio dei venditori e degli addetti al marketing sono i clienti e quello dell'azienda sono gli addetti al marketing ed i venditori.
A noi la scelta. (domanda aperta)
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