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domenica 28 settembre 2014

Diversità, omologazione, il mercato, il marketing e la gente...questione di scelta...

Prima di iniziare questa mia lunga elucubrazione mentale, frutto di considerazioni su teorie, dati di fatto e realtà inopinabili, sentenzio "Il mercato non riguarda assolutamente solo il profitto"

Il mercato ha anche la funzione di promuovere la capacità di scelta e di coinvolgimento delle persone: ci permette di essere noi stessi, originali, strani, anticonformisti, conformisti....
Se scegliamo di essere noi, se lo scegliamo veramente, indipendentemente dalle mode e dalle correnti, scegliamo di NON essere una "massa passiva" in attesa che qualcun'altro pensi a noi ed ai nostri bisogni.


Circa 1000 anni fa per "acquistare" 1 ora di luce da una lanterna ad olio era necessario lavorare moltissime ore, circa una trentina...era roba costosa la luce...Oggi per un'ora di luce pulita ci basta mezzo secondo: è scontata, è alla portata di tutti: basta premere l'interruttore (e tra poco neppure quello...).

Ma cosa sto dicendo? Sto forse divagando?
Seguimi!

Il velocissimo aumento della disponibilità delle cose che oggi abbiamo sotto mano e diamo per scontate (mangiare in abbondanza a qualsiasi ora, abitazioni, trasporti, comunicazioni a distanza, vestiti di un certo tipo, di nostra scelta....) sono la conseguenza del fatto che il mondo è divenuto molto più ricco di un tempo con una velocità quasi non misurabile...esce un modello di smartphone ed appena sei fuori dal punto vendita vale la metà perchè tra due mesi sarà tecnologia superata, così per la tua bella macchina, un bolide che comperi a 40.000 euro ed appena ti siedi ne vale la metà...e non perchè è usata...

Oggi la maggior parte di noi può garantirsi la sopravvivenza senza devolvere il proprio "arco delle 24 ore" al lavoro per procacciarsi il necessario per vivere: ne consegue che ci resta molto tempo libero, tempo magico e malefico insieme, che impegniamo involontariamente ad escogitare come spendere il denaro in sovrappiù per cose/servizi/vizi/investimenti non necessari ma che ci rendono alla fine noi stessi, diversi uno dall'altro o uguali a tanti altri...dicotomia...dolce e salato...

Il marketing non chiede di meglio che di presentarci un bel ventaglio di opzioni, come se giocassimo al casinò ed il marketing fosse vestito da croupier...

Il marketing crea opportunità di scelta e noi scegliamo di scegliere!

Se mi guardo in giro, mi rendo conto che siamo circondati da miracoli, che nascono dalla forza e dalle scelte scaturite dall'evoluzione della produttività nella storia.
Siamo innegabilmente viziati nelle possibilità di scelta e le pretendiamo con tutti noi stessi!

In questo contesto la produttività ha una crescita esponenziale ed il mondo si stà trasformando vorticosamente in una fitta rete di connessioni che sta a significare che le risorse a nostra disposizione sono gigantesche ed in costante crescita: tutto a portata di mano, in attesa che qualcuno si inventi qualcosa di nuovo...

I media giocano un ruolo fondamentale: amplificano quello che noi creiamo, permettono di raggiungere le persone a cui queste cose/servizi/prodotti sono destinate, rafforzano tutto!


A mio parere oggi l'esigenza di "normalità" sta entrando a gamba tesa sulla "voglia di essere diversi" ma nello stesso tempo tendiamo ad omologarci con determinati status-symbol che determinano l'apparteneza ad una data èlite...è il momento dei controsensi: se da una parte abbiamo tutti gli strumenti, i servizi, i prodotti per essere diversi, dall'altra ci omologhiamo ed andiamo "in corrente" semplicemente per sentirci "parte di qualcosa non ben definito".

Mi spiego meglio: oggi chiunque si può realizzare una T-shirt personalizzata, chiunque può crearsi la cover dello smartphone come desidera, chiunque può organizzare una mega festa o un evento ed invitare con un click migliaia di persone.
Penso sia una questione antropologica: gli esseri umani sono di fatto dei creatori!

La principale svolta culturale introdotta da Internet è l'aumento della capacità di impattare sulla cultura del mondo che ci circonda: oggi possiamo realizzare un video semi-professionale e caricarlo su Youtube ed anche diventare famosi, possiamo con i social network, circondarci di persone che la pensano come noi, che rispondono ai nostri input crativi (attraverso piattaforme come Instagram, Behance, SoundCloud, ecc...)

Si costruisce una nuova cultura a partire da quella esistente, da quella di default!

Chiunque ha le potenzialità per influire sulle nostre idee e generare un flow creativo.

Concludendo mi sorge una domanda: "Perchè lo facciamo? Perchè facciamo tutto ciò?".
La risposta è talmente semplice da farmi restare senza fiato: "Perchè ne abbiamo la possibilità"

Il sistema non solo ci permette di dipanare le nostre idee/opinioni/creazioni/servizi/prodotti/offese/pensieri...ma ne amplifica anche l'impatto!
La porta aperta è un invito che rafforza lo stimolo a creare,

Mi fermo qui....

Tu cosa ne pensi? Hai altro da aggiungere?

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