C’era da aspettarselo: i social network hanno un po’ preso il posto di quello che erano le scuole, dove il gradimento degli altri conta più di ogni altra cosa.
Già il fatto che sia “social”, dopotutto, sottintende la necessità di un’interazione, ma quando un utente trasforma i suoi post in monologhi privi di apprezzamenti o commenti potrebbe accadere quello che solitamente avverrebbe nella realtà: se si viene ascoltati, se si viene ignorati, la depressione potrebbe essere dietro l’angolo.
La mancanza di notifiche che ci riguardino da vicino possono indurre il soggetto a pensare di essere ignorato in quella che è a tutti gli effetti una piazza virtuale, dove la propria voce si perde nel nulla e nel vuoto e dove gli altri amici, forse proprio quelli che pubblicano post analoghi al nostro, hanno un livello di popolarità maggiore.
Tuttavia la popolarità è una cosa che si guadagna, con la fatica, con l'empatia, con il "sapere stare in mezzo agli altri" e produrre sempre contenuti che gli altri apprezzano (o ne sono incuriositi).
Ci troviamo insomma di fronte alla classica magagna da (mancata) popolarità: un selfie senza commenti o un post da cui ci si aspettava un determinato numero di like non ricevono nessuna delle due cose e l’autostima del soggetto cala, proprio come se si fosse nella realtà e non nel mondo virtuale.
Un processo più che normale, a dire il vero, per cui non ci voleva uno studio condotto da ricercatori statunitensi per comprenderlo: se si vuole entrare in una piazza sociale, l’emarginazione è sempre un veleno da cui tenersi alla larga, ma il problema è che ciò non dipende dal soggetto in questione.
Tuttavia anche una ricerca effettuata dall’Università del Queenslad in Australia ha condotto a risultati similari: chi non riesce a godere dell’interazione altrui e i suoi post sono avari di like e commenti e perciò ignorati, percepisce un’influenza negativa sul proprio essere, con tanto di calo di autostima.
Come allontanare questi pericoli? Con lo stesso meccanismo che si agisce in realtà: non preoccupandoci del giudizio altrui e mantenendo intatta la propria autostima, ma soprattutto chiedendoci eventualmente il perchè di questa poca interazione: spesso basta un piccolo esame rivolto al nostro modo di comunicare o essere presenti per sovvertire completamente la situazione ed avere di colpo un'aggregazione di persone che apprezzano i nostri messaggi.
Io consiglio sempre e solo una cosa: puoi essere anche la voce di controtendenza, puoi anche essere l'antipatico di turno, il provocatore, ma nel web la gente è curiosa ed attratta dai contenuti che spesso rappresentano quello che nella vita reale non farebbero mai (parlo di post) quindi "affamando" questo senso di voyeurismo si riceve inevitabilmente attenzione, oppure, metodo molto più salubre, è necessario puntare sull'originalità, sull'essere sè stessi curando nei minimi dettagli il proprio messaggio, dandogli quel tocco di unicità che la gente apprezza.
In entrambi i casi è essenziale solo una cosa: riuscire a veicolare contenuti&messaggi di qualità: nuovi, originali, ironici, utili.
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